Utopie di Bellezza

Vuoto

Artista

Camazzola Luca

Concept

Con “Vuoto” mi sono posto l'interrogativo di quale sia la reale essenza dell'arte e, più nello specifico, del medium da me utilizzato in questo caso, la pittura. Mi pongo continuamente la domanda se la pittura abbia raggiunto un punto di non ritorno, se sia già stata esplorata a fondo, se non sia più possibile raggiungere un risultato innovativo con questo medium, in poche parole il mio timore è che la pittura sia ormai “morta”, non sia più necessaria. Ma la mia paura va molto più in profondità, mi chiedo cosa sia un quadro e molto spesso giungo alla conclusione che un quadro non sia altro che una tela bianca e poi dipinta, che sia un semplice oggettto materiale e fisico come molti altri, che non sia nulla, non abbia alcun valore. Tutto questo ragionamento può, naturalmente, essere esteso all'arte stessa e a tutte le altre forme artistiche. Il mio intento, con quest'opera, è stato quello di “giocare” con le possibilità e potenzialità offerte dalla pittura per guidare l'osservatore a porsi degli interrogativi analoghi a quelli che mi sono posto io e per andare oltre l'aspetto superficiale di un quadro. Lo spettatore deve farsi trascinare, come suggerisce la strada fiancheggiata da una schiera di palme, fino al centro della composizione dove però ci sono due elementi che mettono in dubbio la finzione e l'artificio dell'arte: infatti, la zona centrale, proprio come l'intero sfondo dell'opera, è stata lasciata bianca con l'aggiunta di una scritta che è in contrasto con il resto dell'opera. L'iscrizione è parte integrante dell'arte tanto quanto lo sono le parti dipinte, ma in questo caso è stata utilizzata, insieme alla parte non dipinta del quadro, come elemeno di rottura, quasi come se si dovesse infrangere la quarta parete. Il mio obiettivo finale è lo spingere 'oltre', verso l'orizzonte che avrebbe dovuto suggerire la strada che si fa via via più piccola in lontananza, al di là del visibile, del superficiale proprio perchè cos'è l'Arte se non “Niente. Tutto.”, rielaborando lo scambio di battute finali del dialogo tra Baliano di Ibelin e il sultano Saladino nel film “Kingdom of Heaven” di Ridley Scott.

Sono nato a Bassano del Grappa il 20 aprile 2001, ho frequentato il liceo G. B. Brocchi, indirizzo classico a Bassano del Grappa. Ho sempre disegnato fin da bambino per poi appassionarmi al cinema e all'arte nel 2018. Ho iniziato a dipingere dopo la visione di due film: "Mulholland Drive" di David Lynch e "Midnight in Paris" di Woody Allen. Amo le atmosfere surreali e oniriche sia nell'arte che nel cinema e considero l'arte come una forma di introspezione psicologica, come un modo di raccontarsi dell'artista. Quando dipingo cerco di raccontare storie, di porre degli interrogativi, in primo luogo nei confronti di me stesso, e considero l'idea, l'ispirazione più affascinante dell'opera stessa, proprio perchè sono le idee, gli ideali ad essere i reali protagonisti dell'arte.

pittura ad olio

tela

Dimensione

30 x 40