Utopie di Bellezza

Riflessione

Artista

innocenti leopoldo

Concept

L’opera proposta presenta al suo centro un lupo in corsa nella direzione dell’osservatore; esso è ripreso nell’atto di tentare di azzannare un piccione che, insieme ad altri, prontamente vola via scappando. Il quadro si inserisce a cavallo fra due produzioni; la prima, con forte carica simbolica ed incentrata attorno alla figura del lupo letto allegoricamente in quanto aspetto umano ‘homo homini lupus’, la seconda, più recente e che guarda ai processi generativi naturali. In accordo alla prima produzione, l’uomo è visto come animale feroce, responsabile della sopraffazione non necessaria verso il prossimo. Il titolo, ‘Riflessione’ ci fornisce un ulteriore passo verso il pieno disvelamento del senso dell’opera. Esso infatti spiegherebbe come l’immagine rappresentata sia in verità un riflesso della scena che sta avvenendo davanti al quadro nella posizione occupata dall’osservatore. La superficie del quadro funzionerebbe dunque da specchio. Dato il titolo e la simbologia propria del soggetto, l’autore così metterebbe sotto accusa l’osservatore, cercando di suscitare un’auto analisi dello stesso. In quanto anche appartenente ad una produzione recente, il lavoro è contaminato da una poetica diversa che guarda alla ricerca dell’apertura totale dell’immagine alla quale l’autore arriva dall’osservazione dei processi naturali e in direzione della nascita e sviluppo spontaneo dell’immagine. Questa apertura viene ricercata anzitutto attraverso una pratica che vede la predilezione dell’impiego di pigmenti con legante acrilico distribuiti sulla superficie pittorica che conferiscono all’immagine un effetto acquerellato, sfocato e stratificato. Oltre all’acqua un’altra tecnica è quella dell’erosione attraverso l’uso di una smerigliatrice circolare che ricerca la resa dell’effetto del riflesso luminoso del vetro ma, al tempo stesso, riduce e apre ulteriormente l’immagine.

La ricerca pittorica di Leopoldo si ispira ai fenomeni e processi biologici generativi naturali. Ciò lo ha condotto ad una scelta di materiali e metodologie particolari con un forte aspetto intuitivo e ricettivo. La dimensione propria del quadro è quella di habitat naturale ove vige il principio evolutivo di ‘selezione naturale’ applicato alle immagini. Esse crescono, si aggregano, si sedimentano o vengono erose. A definire l’immagine è dunque la sua sopravvivenza, la sua resilienza rispetto alle altre; le immagini forti assorbono quelle più deboli. Dalla decomposizione delle immagini deboli, si crea un humus fertile alla generazione di quelle future. Le opere così realizzate sono caratterizzate della mancanza di un centro nevralgico, come di un senso di lettura sia fisico che tematico. Similmente a come accade dinnanzi ai fenomeni naturali, nei quali viene lasciata da parte ogni tentativo di appropriazione mentale, ci si introduce alla dimensione propria della pittura come ‘evento’.

pigmento con legante acrilico

tela

Dimensione

80x65