Utopie di Bellezza

Riders on the storm

Artista

Sellari Leonardo

Concept

Concept "Riders on the Storm" nasce dal vagabondaggio notturno. L'auto è un riparo durante la pioggia, una bolla sicura con la quale traghettare il nostro fragile spazio vitale attraverso distanze chilometriche e fenomeni atmosferici in continuo mutamento. Ma in certe notti di tempesta, se si ha la cura di parcheggiare l'auto, girare la chiave e spegnere il motore, l'abitacolo diventerà la capsula di una navicella spaziale alla deriva da cui ammirare cosmi improbabili, nebulose inutili, imperscrutabili traiettorie di stelle de-cadenti. Ci siamo solo noi, argonauti solitari, e la pioggia. Attraverso il parabrezza, la pioggia evoca forme instabili e distorce la realtà che abbiamo davanti, svuotandola di esseri umani e riempendola di riflessi, ristagnamenti, informando i non-luoghi alla sua essenza ondivaga. La fotografia crea un'ulteriore distanza in questo gioco di specchi: l'obbiettivo, il parabrezza, la superficie bagnata, ci allontanano sempre di più dall'oggetto del nostro sguardo rendendolo astratto, mettendo costantemente in pericolo la sua esistenza. Qui entra in gioco il viraggio in negativo, l'ennesimo trucco che spalanca le porte del buio e trasforma la notte in un foglio bianco, le insegne in acquerelli, i negozi in apparenze. E così, cambiando le carte in tavola, la distanza percorsa si fa vicinanza e in un solo artificio ritroviamo tutta la consistenza materica di certi gesti familiari come la pennellata, il tratto sinuoso, o la concrezione del pastello. Uno, due, tre scatti. Il più simile a un disegno, all'immaginazione del luogo che c'era prima, verrà scelta come memoria di un viaggio solitario. Il mio. Poetica Da sempre attratto dal potenziale immaginifico di luoghi considerati periferici e satellitari, ho sempre cercato un racconto marginale, che cogliesse gli aspetti metamorfici e sotterranei del quotidiano. Superare il principio di non contraddizione, che definisce e conclude il significato di un oggetto, permette di aprire al mistero e ampliare lo spazio di percorrenza tra l'opera e lo spettatore. Proprio di quest'ultimo ho sempre cercato di stimolare la curiosità, lasciandogli la libertà necessaria a disegnare il proprio percorso di avvicinamento all'opera. Come narratore penso che il non detto assuma più importanza di ciò che viene espresso o mostrato. Infine, la radice di questo magico realismo, è tutta nella sinestesia: la vista dovrebbe richiamare a sé i suoni, il sonoro la consistenza del materiale, l'essenza materica tracciare i percorsi su cui si dipana l'occhio-orecchio.

Dimensione

Dimensione immagine: 15x10 cm - Cornice in legno naturale: 40x30x4 cm - Stampa su carta cotone Fine Art