mezzetti margherita
Sono dipinta e appesa qua alla parete. Forse sono a spasso, con i piedi nudi, per prati verdi. Potrei essere vestita di materiali plastici che riflettono luci artificiali e, segni astrali -ricordo di antichi riti- incorniciano il mio volto. Forse ancora sto dormendo e immaginando di essere li dove vorrei. Non ricordo la differenza tra delusioni e speranze, appena nate nel punto in cui le prime sono finite. Possibilità e illusioni. C’è chi di illusioni ne crea e se ne nutre. Se ci provi, il confine delineato dal conflitto tra condizione reale e speranze si espande, diventa tempo, un tempo in cui, chiudendo gli occhi, puoi già godere. Chiudo gli occhi. Rêverie è uno studio, un piccolo ritratto olio su tela che fa parte di un discorso più ampio, un ciclo di lavori che ruota attorno alla fantasticheria, il sogno ad occhi aperti e, soprattuto, al desiderio.
Compongo immagini sentimentali. Mi propongo di sviluppare una riflessione sull’immagine cristallizzata attraverso il ritratto. La rappresentazione di un soggetto che ne elevi le fattezze a icona devozionale, da venerare per il senso concreto di vitalità che in essa si coglie. Le mie figure dipendono dalla fotografia, principalmente foto scattate ad amici. Spesso ne traggo solamente dei particolari per sottolineare e celebrarne il senso, una bellezza al tempo stesso leggera, violenta e lieve. Attraverso la pittura voglio restituire una percezione esasperata a queste rappresentazioni o ripulita dall’erotismo scontato della distribuzione di massa. La raffigurazione costituisce dunque un processo che conduce a ravvisare un’identità nascosta, la cui portata evocatrice si lega alla presenza di un’esperienza vissuta piuttosto che ad un’immagine di alterigia o trascendenza. La pittura fa affiorare figure che acquisiscono una rinnovata emotività condivisibile con l’osservatore. Dipingo volti che aspirano a riemergere dalla anonimia recuperando anche le sofferenze come valore identitario. Le figure che descrivo risultano sempre personalità incomplete, insoddisfatte, alla ricerca. Il mio lavoro vede protagonista una generazione di giovani che ora più che mai si interrogano sulla propria identità, soggetti che si muovono sul confine, determinato dalla loro condizione in conflitto con le aspettative, sulla soglia dell’identità di genere, della nostalgia per un passato genuino e la confusione di un virtuale futuro-presente. parlo di contemplazione, felicità e tristezza per mancanza di bellezza.
pittura ad olio
tela
30x40