Utopie di Bellezza

Quando le notti erano appena cento

Artista

Di Vieste Giacoma

Concept

L'opera consiste in un trittico le cui immagini sono venute alla luce a partire dalla lettura di ‘Cento e Una Notte’, raccolta di fiabe arabo andaluse del XIII secolo, precedente alla più famosa ‘Le Mille e Una Notte’ e solo di recente tradotta in lingua europea. All’interno delle trame che si dipanano in un Occidente più lontano o un Oriente più vicino, i luoghi evocati seppur nell’allitterazione di alcuni topos provocano un immaginario potenziale, suscitano una certa potenza immaginifica. Ed è con questa potenzialità delle immagini che anche il paesaggio circostante nella vita di tutti i giorni si carica di mistero e di ambiguità, aprendosi in finestre sommerse, infilandosi nelle pieghe di una tenda da salotto o assumendo le sembianze metamorfiche di qualche creatura animale. I luoghi immaginari rappresentati sono una sorta di 'città analoga', una sovrapposizione di città paesi e paesaggi frequentati durante la lettura del libro.

‘‘Le cose non si possono afferrare o dire tutte come ci si vorrebbe di solito far credere; la maggior parte degli avvenimenti sono indicibili, si compiono in uno spazio che mai parola ha varcato” (Lettere ad un giovane poeta. R.M. Rilke) Nè parola nè immagine riescono fino in fondo ad afferrare l’indicibile. Puo`la ricerca di ambiguità tra parola e immagine aprire alla possibilità di intravederlo? Luoghi esperiti, persone incontrate, oggetti veduti acquisiscono nella memoria, a distanza di tempo, significato diventando simboli, miti ‘fantastici e universali’ come diceva lo scrittore Cesare Pavese. La lettura di testi di narrativa aiuta a formalizzare le immagini che poi vengono rappresentate in un continuo gioco dialettico e secondo diverse tecniche.

Acquerello

Carta cotonata 300 gr

Dimensione

n2 x 18x26 + n1 x 34x50