Utopie di Bellezza

Noi invisibili

Artista

Pietroletti Giulia

Concept

CONCEPT DELL’OPERA: Durante un assolato pomeriggio romano i taglienti fasci di luce generano ombre che si palesano come assenze. Tutto appare fermo, metafisico. Quel sole che produce calore e che è fonte di vita è altrettanto capace di mostrarci ciò che non c’è, una realtà in negativo. Ed è la luce che, se saputa ascoltare, ci consente di interpretarla e di imparare che la realtà non è univoca, tantomeno immutabile e che ciò che osserviamo non sempre è quello che ci appare ad un primo sguardo. Da partecipanti e animatori della vita cittadina ci riscopriamo, così, inconsapevoli ombre, sole, prive di volto. Siamo parte di un’immensa folla in cui è facile perdere la propria identità, immersi nelle nostre occupazioni quotidiane, in una continua corsa contro il tempo che tuttavia ci riscopre sempre come ultimi, a capo chino. Questa passeggiata tra le strade di Roma è guidata da un solo elemento: l’attesa. La rispettosa e fiduciosa attesa di una luce che deciderà cosa mostrarci e come farlo. L’assistere all’epifania del sollevamento del velo di Maya, in un momento concesso a pochi, solo a chi è intenzionato a guardare oltre. TESTO ILLUSTRATIVO DELLA POETICA: Ciò che da sempre mi affascina della fotografia è la possibilità di vedervi cristallizzato un unico istante che, se osservato ad occhio nudo, non saremmo consapevoli di aver vissuto. È avere la fortuna di guardare a qualcosa che si trovi oltre e di poterne conservare la testimonianza. Per questo prediligo una fotografia semplice, priva di artifici, che afferri elementi inaspettati di un’apparentemente banale quotidianità, riuscendo a farli parlare. La capacità di una fotografia di consentire a chi la osserva di costruirvi una storia, di richiamare un ricordo dimenticato a partire da un elemento ordinario, di rendere tangibile un’atmosfera, è la più pura e potente capacità di quest’arte.

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