Utopie di Bellezza

Colonne d’Ercole

Artista

Piacentini Matteo

Concept

Io e ’ compagni eravamo vecchi e tardi quando venimmo a quella foce stretta dov’ Ercule segnò li suoi riguardi acciò che l’uomo più oltre non si metta Dante Alighieri, La Commedia, Inf. XXVI, 106-109 Il confine, la soglia, ma anche l’infinito e l’ignoto: oltre le colonne d’Ercole Ulisse cercava tutto questo. Lo sgarbo fatto a Dio lo costrinse prima al turbinio e poi all’inferno. Le colonne d’Ercole rappresentano quel limite da superare per “seguir virtute e canoscenza”, qualunque sia il pericolo o il rischio che si corre. Un uomo solo, l’immensità del mare alle spalle e l’ignoto davanti a sé. Tutto quello che possiede è una piccola, microscopica barca che potrebbe essere l’unico mezzo per affrontare l’ignoto, oppure totalmente inadeguato. Ma finché rimane fermo, ad un passo dal confine, ad osservare quell’infinito fiammeggiante di passione davanti a sé, non potrà mai scoprirlo. Un tuffo nel vuoto, nel quale la vita può ritrovarsi e ripartire o svanire nell’arco di un istante. La passione per l’amore, per la conoscenza e per la vita che l’immobilità non può conoscere, ma solo osservare da lontano intuendone solo la bellezza ma non potendone gustare. Partirà?

Il paesaggio rappresenta il riassunto di ogni situazione umana, di ogni sentimento. Ritraggo il paesaggio astraendolo ed unendolo alle emozioni di chi lo osserva e di chi lo vive. Ogni situazione, ogni istante è accompagnato dalla natura e dalle sue caratteristiche. La natura troppo spesso banalizzata ad un elemento costante ed immutato, ormai così scontato da non suscitare più interesse. Troppo ridotta a slogan ambientalisti che però faticano a mostrare ed evidenziare la capacità comunicativa di un singolo istante, che va salvato.

Tecnica mista (acrilico, foglia d'oro, cartapesta ed inchiostro)

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