Pelati Silvia
E' una fotografia analogica, scattata in un viaggio dove ho ritrovato la voglia di scattare e quindi di rimettermi in gioco, in generale nella vita. Era l'ennesimo viaggio dove cercavo un luogo che mi facesse sentire a casa, invece mi ha fatto capire che sentirsi a casa non è un luogo, una famiglia, un rassicurante lavoro o una vita sociale alle stelle ma un sentimento astratto. Stavo passeggiando sulla riva del mare quando come spesso mi capita mi sono fermata ad assaporare il momento dove la luce rifletteva le nuvole sulla sabbia ed i passi dei miei piedi lasciavano impronte ben incise: li ho trovato il mio punto di arrivo, tema di questo bando. Ero presente allo stato massimo, sentivo le mie radici attaccate a questa terra, nonostante i pensieri fossero sempre sulle nuvole, mi sono sentita viva e umana, viva grazie alle sensazioni sensoriali che mi ha trasmesso quel momento e umana perché nonostante sia convinta che si debba tenere i piedi per terra, volare con la testa ci permette di trasformare le cose intorno a noi, io ho trasformato un banale scatto in una grande morale, per me, ma spero anche per chi la leggerà. Lascia il segno, come dice sempre mia mamma. Per quanto riguarda i colori, ho accentuato il dorato del riflesso sulla sabbia (eu-topos) e messo in B&W le impronte (io), lasciare il segno vuol dire anche trasformare la sofferenza in qualcosa di costruttivo, il bianco e nero è il passato mentre il dorato è il punto dove volevo arrivare, ovvero splendere.
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