Wajchenberg Michele
Per raccontare questa immagine, scattata al Lago di Cingoli, desidero partire dalla definizione di sistema eterogeneo, concetto protagonista della foto, secondo la mia interpretazione: “Si dice che un sistema è eterogeneo se è costituito da due o più sistemi omogenei, separati in maniera netta da una superficie in corrispondenza della quale si ha una discontinuità delle proprietà del corpo.” La fluidità delle forme della collina dialoga con lo scivolo, raccontandoci di come l’uomo prenda spunto per necessità o meno,cosciamente o inconsciamente dall’ambiente in cui si trova. L’acqua del lago funge da minimo comune denominatore, in quanto punto di fine e di unione di entrambi i soggetti, andando così a creare un ecosistema eterogeneo, diverso per composizione fisica ma uniforme per natura. Due gemelli apparentemente diversi, figli della stessa madre, uniti metaforicamente da un ponte e fisicamente dall’acqua. Un dialogo, esteticamente fluido, tra oggetti naturali e artificiali: collina e lago, scivolo e ponte, due eterni e due temporanei, funzioni differenti, forme essenzialmente uguali. Uomo e natura, natura e uomo.
15cm x 21cm