Vuoso Palma
APPRODO appròdo s. m. [der. di approdare1]. – 1. L’approdare, il giungere a riva: luogo di facile o difficile approdo. 2. a. Località litoranea, anche di fortuna, dove si può approdare. b. fig. Risultato, esito positivo di un’azione: giungere all’a., raggiungere l’approdo. L’approdo diventa un luogo necessario, una ricerca spasmodica dell’altrove, un sentimento stratificato generato da un luogo fortemente eterotòpico: un’isola. La geologia e la geografia dei luoghi, le conformazioni rocciose e sabbiose, le alterazioni di forma, colore e consistenza danno in questo modo luogo a nuovi paesaggi dell’animo, nuove configurazioni dello sguardo che approda così a nuove visioni: i “buoni luoghi”, gli eu-topoi. Palma Vuoso, nasce su di un’isola (Ischia, 1992) e questo ne influenza in modo significativo la sua produzione fotografica. I luoghi, ma anche gli elementi, costitutivi del suo immaginario (es. costoni, spiagge, boschi, montagne, acqua, foglie) diventano un’occasione per rielaborare il suo rapporto con l’ambiente circostante avvertito nella sua insularità, molto spesso, come un limite. La relazione che ne viene fuori è di tipo “microscopico” dove l’elemento materico assume un carattere preponderante; un’indagine condotta ad una prossimità tale da permetterle di sganciare l’elemento fotografato dalla realtà. In questo modo i luoghi reali vengono messi in rapporto con i “contro-luoghi”, nei quali i luoghi stessi vengono sovvertiti ma al tempo stesso rappresentati.
50x70cm