Di Filippo Samuele
L’immagine è una doppia esposizione fatta su una ragnatela durante una giornata primaverile, il vento facendo vibrare i tessuti crea sottilissimi prismi dove vengono rifratte diverse lunghezze d'onda, il titolo è preso in prestito da una famosa poesia di Alda Merini di cui consiglio la lettura. Credo nella poetica delle cose mute o presunte tali, le mie fotografie non contengono quasi mai soggetti umani, ma paesaggi interiori, piccoli dettagli, che astratti dal contesto assumono nuovi significati per me e per l’osservatore. In questo caso la fortuna ha fatto si che si creassero disegni di immaginarie costellazioni e traiettorie immaginifiche, un luogo onirico dove perdersi, un luogo di morte per gli sfortunati insetti che vi capiteranno. La fotografia è per me uno strumento di indagine propedeutico alla meraviglia e utile a tutti i lavori e passioni di cui mi occupo, passando dall'arte alla progettazione alla costruzione, il filo conduttore è l'amore per il dettaglio come per le imperfezioni caoticamente precise che la natura sa creare.
30,23 cm x 22,77 (se 300 dpi)