La Giuria dell’edizione 2022
Smargiassi Michele
Un’autentica bugia. La fotografia, il vero, il falso (Contrasto, 2009)
Sono nato prevalentemente nel forlivese (a Dovadola, sull’Appennino, perché lì c’era l’ospedale: ma considero mio paese natale quello in cui sono vissuto fino a otto anni, Rocca San Casciano, qualche chilometro più in su), nel secolo scorso e pure verso la metà (l’8 ottobre del 1957).
Lavoro a Bologna dove con mia grande sorpresa faccio il giornalista. Che era poi il mio sogno da bambino: mentre adesso che sono giornalista, a volte di mestiere vorrei fare il bambino. Il mio babbo Alberto, cancelliere di pretura, possedeva una Voigtländer con mirino a traguardo che mi lasciava usare con cautela, ed era forse l’unico in paese ad avere anche una cinepresa 8 millimetri: da lui ho avuto il gusto di “guardare le figure”. La mia mamma Miranda, insegnante di scuola media, non ha mai lasciato gli scaffali di casa vuoti di libri: da lei ho avuto il gusto di “leggere le storie”. A Modena, la mia nuova città, ho fatto pian piano sposare queste due vocazioni. Mi sono laureato in Storia contemporanea all'Università di Bologna con una tesi sulle trasformazioni urbanistiche di Modena a cavallo del Novecento, viste attraverso l’occhio della cartolina illustrata. Mi piace ancora, più di ogni altra cosa, guardare le figure, amo la storia e la cultura dell’immagine ma quando tocca a me riesco solo a fotografare i miei familiari davanti a paesaggi da cartolina. Dal 1982 faccio il giornalista, prima a l’Unità, poi dal 1989 a la Repubblica. Mi occupo di società, cultura e, se proprio devo, anche di politica. Penso che un buon giornalista non sia uno scrittore ma uno scrivente; tento di non essere uno scrivano, spero di non diventare mai uno scribacchino. Oltre a testi per mostre, cataloghi, riviste e volumi collettivi, prefazioni e postfazioni, articoli per riviste specializzate e culturali (una lista non del tutto completa si trova sul mio profilo LinkedIn) ho scritto i libri: Voglio proprio vedere (Contrasto, 2021); Un’autentica bugia. La fotografia, il vero, il falso, Contrasto, 2009); Donne di questo mondo con Uliano Lucas (Diabasis 2003); Lo specchio d'inchiostro con Ghigo Roli (Artioli 1999); Italiani a tavola con Uliano Lucas e Guido Vergani (Mazzotta 2003); Ora che ci penso. La storia dimenticata delle cose quotidiane (Dalai, 2011); Ho scritto alcuni saggi in volumi collettivi: La famiglia foto-genica per gli Annali della Storia d’Italia Einaudi (2004), "Bugie dell'elocutio" nella raccolta Etica e fotografia (Derive Approdi, 2015); “La Camera chiara di Roland Barthes” in Nuove visioni (Contrasto, 2020). Ho collaborato a dieci volumi della collana “Maestri della fotografia” (Repubblica / National Geographic, 2019-2020) e curo la collana “Visionari” (Repubblica / National Geographic, 2020-2021). Di recente ho scritto una prefazione a un libro che tenevo a far conoscere in Italia, L'immagine condivisa di André Gunthert (Contrasto, 2016), e una postfazione al libro di Simona Guerra Il bambino di Scanno (Postcart, 2016) dedicato a una celeberrima fotografia di Mario Giacomelli. Faccio parte del direttivo della Sisf – Società Italiana di Studi di Fotografia, del comitato scientifico del Centro italiano per la fotografia d’autore di Bibbiena, del comitato scientifico della Fondazione Nino Migliori.
Benedetta Spalletti
Benedetta Spalletti (Pescara, 1976). Si laurea in Lettere Moderne presso l'Università La Sapienza di Roma.
Il profondo amore per l’arte trasmessole dai genitori collezionisti e dallo zio, l’artista Ettore Spalletti, la portano nel 2001 ad aprire la Galleria Vistamare a Pescara in un antico palazzo della fine del XVIII secolo. Per la prima mostra “Camera Italia”, a cura di Giacinto di Pietrantonio, sono stati invitati dieci artisti di fama internazionale a ripensare lo spazio concentrandosi sull’idea stessa di stanza. Nel corso degli anni l’attività della galleria ha dato spazio e visibilità ad artisti appartenenti a diverse generazioni, creando dialoghi intergenerazionali inediti, e sviluppando progetti speciali sul territorio. Giovanni Anselmo, Mimmo Jodice, Joseph Kosuth, Ettore Spalletti, Haim Steinbach collaborano stabilmente con la galleria. Nel 2018, insieme a Lodovica Busiri Vici, Benedetta Spalletti apre una seconda sede a Milano, in cui gli artisti possono esprimere idee, progetti e opere pensate ad hoc. A gennaio 2022, le due gallerie si fondono in un’unica identità: Vistamare | Milano, Pescara aprendo un nuovo spazio nel quartiere milanese di Porta Venezia. Vive e lavora a Pescara. Ha due figlie.
Silvia Camporesi
Silvia Camporesi (1973), laureata in filosofia, attraverso i linguaggi della fotografia e del video costruisce racconti che traggono spunto dal mito, dalla letteratura, dalle religioni e dalla vita reale.
Negli ultimi anni la sua ricerca è dedicata al paesaggio italiano. Dal 2004 ha tenuto le seguenti personali in Italia: Dance dance dance (MAR di Ravenna, 2007); Planasia (Festival di Fotografia Europea di Reggio Emilia, 2014); Genius Loci (MAC di Lissone, 2017). Tra le personali tenute all’estero si ricordano: À perte de vue (Chambre Blanche, Quebec, 2011); 2112 (Saint James Cavalier, Valletta, 2013); Atlas Italiae (Abbaye de Neumünster, Lussemburgo, 2015; Art Musing, Mumbai, 2017; Desfours Palace, Praga, 2018). Fra le collettive ha partecipato a: Italian camera (Isola di San Servolo, Venezia, 2005); Con gli occhi, con la testa, col cuore (MART di Rovereto, 2012); Italia inside out (Palazzo della Ragione, Milano, 2015); Extraordinary visions (MAXXI, Roma, 2016; Kolkata Centre, Calcutta, 2019); The Quest for Happines (Serlachius Museum, Mänttä, Finlandia, 2019-2020); Italia in-attesa. Dodici racconti fotografici (Palazzo Barberini, Roma, 2021). Nel 2007 ha vinto il Premio Celeste per la fotografia; nel 2008 è fra i finalisti del Talent Prize e nel 2010 del Premio Terna. Ha vinto il premio Francesco Fabbri per la fotografia nel 2013, il premio Rotary di Artefiera 2015, il Premio BNL 2016, il Premio Cantica21 nel 2021, Soroptimist Donne al lavoro nel 2021 e La nuova Scelta italiana nel 2022. Ha pubblicato sette libri, affiancando l’attività artistica all’insegnamento. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, tra le quali: MAXXI, Roma; Collezione Farnesina, Roma; MART, Rovereto; MAC Lissone, Gruppo BNL, Milano.
Livia Savorelli
Livia Savorelli (1975). Piemontese di nascita, ligure d'adozione, riveste il ruolo di Direttore Editoriale di Espoarte dal 2004.
Tra i fondatori dell'Associazione Culturale Arteam fa parte del suo consiglio direttivo, oltre ad aver coperto la carica di Presidente fino all'agosto 2017. Dal 2015 sviluppa, in seno all'associazione stessa, un premio d'arte contemporanea, Arteam Cup, volto a promuovere l'arte italiana, con particolare attenzione alle nuove generazioni, e a tessere importanti sinergie tra i vari operatori del sistema e il mondo delll'impresa.