Canala Giulia
"Da piccola, Sara mangiava continuamente un sacco di caramelle, era bravissima a pattinare, a fare la ruota e si arrabbiava sempre quando non riusciva a tenere in equilibrio sul naso il cucchiaino del gelato. Di giorno, nella discesa del vialetto, non t'immagini le corse spericolate, io con la mia macchina e lei con il monopattino, mentre la nonna ci urlava dietro. La sera invece la capanna di coperte era il nascondiglio migliore per le storie di paura. Eravamo inseparabili!" F. continuò a raccontarmi aneddoti per un pezzo, così tanti da scriverci un libro. Alcuni corredati anche da qualche fotografia, mentre sorseggiava il secondo bicchiere di spumante appena stappato, poco più in là dei promessi sposi. NB: L'opera nasce da una conversazione realmente avvenuta, può essere esposta senza le applicazioni che compongono il set
Trovo interessante quella sensazione di imbarazzo che provo nel rappresentare i ricordi degli altri, un pò come origliare per errore un segreto rivelato a qualcuno. Riesco ad apprezzare appieno il mio operato solo se trainato da una storia, o una forza che riesca a scavalcare la continua ricerca spasmodica di una coerenza stilistica, rendendomi così libera di realizzarla tramite il medium che meglio la rappresenti, facendo della multidisciplinarietà un punto di forza.
tecnica mista/acrilico/ecoline
tela
100x50